Questo legume ha accompagnato da sempre l'alimentazione delle popolazioni residenti sul versante settentrionale del lago di Bolsena, in particolare quelle del comune di San Lorenzo Nuovo, per le quali costituiva la principale fonte di proteine vegetali.L'origine vulcanica dei suoli ha permesso di ottenere un prodotto di qualità, con particolari caratteristiche di facilità di cottura ("fagioli cottori") e favorevoli proprietà organolettiche (sapore dolce).Il frutto era consumato essenzialmente secco. La semina del legume avveniva tassativamente nella terza decade di giugno, successivamente alla mietitura del frumento. Da qui il nome "fagiolo secondo", in quanto prodotto di secondo raccolto, o "fagiolo delle stoppie", in quanto seminato sulle stoppie del frumento appena lavorate.