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Riserva Speciale del Sacro Monte di Varallo

 

Gaudenzio Ferrari, Moncalvo e il vescovo Bascapè il 24 luglio per i "Week end d'arte a Varallo"

(19 Lug 10) Sabato 24 luglio, nella chiesa della Madonna delle Grazie di Varallo, gentilmente resa disponibile dalle suore e dal Comune, alle 17 e 45 riprendono per cura della Riserva regionale le conferenze dei "Week end d'arte a Varallo".
L'argomento del secondo incontro si intreccia intorno al ruolo del grande protagonista del nostro Sacro Monte, Gaudenzio Ferrari e a una presenza mancata, quella di Guglielmo Caccia detto il Moncalvo, valsesiano l'uno, monferrino l'altro, artisti distanti fra loro poco meno di un secolo.
Gaudenzio dal secondo decennio del '500 imprime una fondamentale svolta nella storia artistica del nostro complesso, con le statue di Betlemme (Natività e Adorazione dei pastori) e soprattutto con l'integrata recitazione di pittura e scultura nella Crocifissione e nell'Arrivo dei Magi. Bastano pochi decenni perchè il Sacro Monte, noto come luogo di devozione, venga celebrato anche per la sua qualità artistica, proprio grazie all'opera del maestro valsesiano, apprezzato  per la sua capacità di raccontare le scene in modo naturale, vivo e vero, popolandole di figure tratte dalla vita di tutti i giorni: paesani, montanari, soldati (come ce n'erano tanti in giro in quegli anni). Gaudenzio raffigurava i protagonisti della storia sacra come persone in cui ognuno poteva riconoscersi:la Madonna una giovane fanciulla valligiana, san Giuseppe un padre anziano e un po' schivo.
Un secolo più tardi, in pieno clima di Controriforma, il Ferrari è di nuovo lodato come artista devoto e di grande comunicatività e apprezzato dal vescovo Bascapè che dirigeva i lavori al Sacro Monte. Sarà forse questo a spiegare la fortuna presso il vescovo di Guglielmo Caccia detto il Moncalvo, un artista formatosi nella tradizione gaudenziana, pur aggiornato al gusto manierista,  artista devoto e pio, attivo in un periodo in cui tornavano di moda per le scene sacre immagini semplici, chiare, comprensibili a tutti. Moncalvo verrà chiamato, forse proprio da Bascapè, a lavorare al Sacro Monte, per cui firma nel 1614 il contratto per decorare la cappella dove Pilato si lava le mani.
La conferenza del 24 luglio, tenuta da Antonella Chiodo, storica dell'arte e borsista presso la Pinacoteca di Varallo, insieme ad Elena De Filippis, direttore del Sacro Monte, ha come titolo: L'eredità di Gaudenzio in Guglielmo Caccia detto 'il Moncalvo' e il Sacro Monte nel primo Seicento".
Se Gaudenzio segna la storia del nostro complesso, Moncalvo marca quella del Sacro Monte di Crea, aprendo la strada a quei fitti intrecci fra Sacri Monti culminati nel 2003 nel vincolo Unesco e in una proficua  collaborazione fra i nove complessi, come è emerso in occasione della recente presentazione a Varallo del secondo numero della rivista "Sacri Monti". In quella circostanza l'Assessore regionale ai Parchi, William Casoni, ha mostrato un vivo interesse per il rilancio turistico del nostro Sacro Monte, a suo parere da pubblicizzare con opportuna segnaletica di avvicinamento e cartelli promozionali lungo le autostrade e negli aeroporti, iniziative che si è dichiarato disposto a sostenere. Un ottimo segnale.
Una conferenza dei Week end d'arte
Una conferenza dei Week end d'arte
La cappella della Crocifissione di Gaudenzio Ferrari
La cappella della Crocifissione di Gaudenzio Ferrari
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