(23 Ago 10) I dati ufficiali non sembrano denunciare cambiamenti numerici, complice un maggio rovinosamente piovoso che ha abbassato le medie a danno dei mesi successivi. Ma a luglio e inizio agosto, grazie anche ad un tempo generoso, si sono visti transitare tanti turisti al Sacro Monte. Soprattutto un turismo di persone che apprezzano a pieno quello che vedono, che si soffermano con attenzione davanti alle cappelle, commentano, leggono il depliant, le bacheche e le tabelle con la storia artistica. Sono coppie o piccoli gruppi familiari o di amici. Vengono richieste anche le audio guide predisposte dalla Riserva regionale, forse più gli apparecchi tradizionali, che i turisti dei musei già conoscono. Un po' meno familiare è invece il servizio di audio guide fornito attraverso i cellulari dei turisti stessi, disponibile presso gli alberghi.
Ma la novità di questa estate sono i turisti stranieri, soprattutto tedeschi, svizzeri e francesi. Anche loro alla spicciolata, molto interessati e molto attenti, a smentire la consuetudine che li vede passare generalmente fuori stagione. Abbiamo provato ad avvicinarne qualcuno. Diversi provengono dai laghi, ove soggiornano, e si sono spinti sin da noi avendo saputo dell'esistenza del Sacro Monte attraverso le guide e il materiale di promozione turistica. Altri, forse, fanno parte della scia della Sindone, giunti tardivamente. Tutti apprezzano molto quello che trovano. La sensazione di essere in un luogo speciale, una piccola città sospesa fuori del tempo, fuori dalla storia e dal chiasso del turismo di massa. Mi è capitato di cogliere i commenti di un gruppetto di turisti che si sono rivelati provenire dalla Svizzera italiana che, davanti alle cappelle del piano alto del Palazzo di Pilato (dove si susseguono i cicli di Morazzone e Tanzio da Varallo), esclamavano : "incredibile, incredibile!"
In settembre ci sarà un convegno a Cerveno, vicino Brescia, dove c'è un Sacro Monte settecentesco, apprezzato da Testori, che vorrebbe essere inserito nel sito Unesco dei Sacri Monti. Non so se ci riuscirà. Il percorso non sarà facile, anche se la strada è in qualche modo spianata. Mi viene in mente la discussione che ha accompagnato la nostra candidatura. Uno dei caratteri fondamentali richiesti per ottenere il riconoscimento Unesco (ottenuto proprio grazie al Sacro Monte di Varallo) era quello dell' "unicità". Non basta la bellezza o l'alto valore artistico, occorre essere "unici", più che speciali; un carattere che ha a che fare con quell'esclamazione : "incredibile" scappata di bocca ai nostri turisti svizzeri. E i francesi? Sono parecchi. Nostra ospite ormai abituale è una dottoranda della Scuola Superiore di Parigi (il corrispettivo della Scuola Normale di Pisa) che in luglio da due anni viene al Sacro Monte e in Biblioteca Civica per la sua tesi sulla comunicazione emotiva nelle statue del Sacro Monte di Varallo.
A volte, purtroppo, anche fra gli stranieri c'è qualche turista meno "educato", come i figli adolescenti di un gruppo di americani alloggiati in luglio presso gli alberghi, che capitava di trovare stravaccati sulle aiuole delle piazze a prendere il sole o la sera sull'erba davanti al Palazzo di Pilato ad ascoltare musica ad alto volume.
Turisti al Sacro Monte