(30 Ago 10) Il 2010 è l'anno di Caravaggio, segnato dalla grande mostra romana alle Scuderie del Quirinale, chiusa il 13 giugno scorso, e dalle numerose altre iniziative celebrative. E Caravaggio non poteva mancare nel ciclo di conferenze dei "Week end d'arte a Varallo". Un Caravaggio a misura dei valsesiani. E del Sacro Monte. Sabato 4 settembre al Sacro Monte (ore 17) nella sala-cappella dell'Albergo Casa del Pellegrino sarà Marco Bona Castellotti a trattare di Caravaggio e Tanzio. Fulcro dell'incontro sarà la poetica artistica di Tanzio da Varallo, che di Caravaggio è stato uno dei grandi interpreti nell'Italia settentrionale. Quanto ha contato per Tanzio l'incontro con le opere di Caravaggio, quanto la sua formazione precedente? Quali dipinti ha visto il pittore alagnese nel suo viaggio in Italia centrale, tra Roma, Napoli e l'Abruzzo, che lo hanno colpito tanto da segnarne il linguaggio per la vita? Partendo da Tanzio sarà un obbligo dunque confrontarsi con Caravaggio.
Relatore di provata competenza sarà Marco Bona Castellotti, docente di Storia dell'Arte moderna all'Università Cattolica di Brescia, autore di numerosi studi sulla pittura lombarda del Seicento e sulla storia del collezionismo milanese del Settecento, nonchè curatore di diverse mostre, tra cui Tanzio da Varallo. Realismo, fervore e contemplazione in un pittore del Seicento (Milano 2000, Palazzo Reale). Studioso di Caravaggio, Bona Castellotti è autore de Il paradosso di Caravaggio (1998) in cui esamina in parallelo l'opera pittorica dell'artista (colpevole di omicidio e per questo ricercato dalla giustizia) e le trascrizioni degli interrogatori che subì, collegando la sua poetica al contesto socio-politico-culturale in cui si trovò a vivere e che lo guidò nella ricerca di una verità spinta sino al paradosso. In questo saggio l'autore dimostra come anche un uomo che si definiva "peccatore capace solo di peccati mortali" abbia potuto illustrare temi religiosi messi in scena come episodi di vita quotidiana, di crudo e intenso realismo.
Collaboratore de "Il Sole 24 Ore" Marco Bona Castellotti ha scritto, qualche settimana fa, l'articolo di fondo che il quotidiano ha dedicato al ritrovamento, presso i Gesuiti a Roma, di un nuovo presunto dipinto di Caravaggio, Il martirio di san Lorenzo, giudicato da Vittorio Sgarbi "una patacca", e una copia da un'opera di un pittore caravaggesco siciliano. La vicenda era partita dalle colonne dell'Osservatore Romano che il 18 luglio aveva lanciato l'ipotesi del ritrovamento di una nuova opera caravaggesca. Dallo stesso quotidiano sono partite subitanee le smentite. Il direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci, lo ha giudicato una <>. Insieme ad altri esperti, convocati per l'occasione della Soprintendente al Polo museale romano, Rossella Vodret, Marco Bona Castellotti ha giudicato il dipinto piuttosto opera di un pittore seguace del Caravaggio, quasi certamente meridionale, di area campana o forse ancora più a sud, verso la Sicilia e Malta.
Tanzio da Varallo, particolare degli affreschi della cappella di Cristo condotto la prima volta davanti a Pilato (n. 27)