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Riserva Speciale del Sacro Monte di Varallo

 

Grandi opere e grandi sponsor: La cappella della Pietà di Gaudenzio Ferrari al Sacro Monte e la Fondazione della Cassa di Risparmio di Vercelli

(14 Set 10) Venerdì 17 settembre, alle 17, in piazza della Basilica, avverrà il taglio ufficiale del nastro della cappella della Pietà (n.40), ultimo dei restauri conclusi al Sacro Monte dalla Riserva regionale grazie al sostegno e all'appoggio della Fondazione della Cassa di Risparmio di Vercelli . Dopo i ringraziamenti del Presidente della Riserva, Ugo Perazzi, i saluti delle autorità e l'intervento del Vicepresidente della Fondazione, Marcello Camozzi, che presenzierà insieme al Segretario generale, dott. Pietro Cerutti, il funzionario della Soprintendenza, Massimiliano Caldera e il Direttore della Riserva illustreranno i restauri e la storia artistica della cappella. Seguirà un momento di festa per fare onore al restauro e allo sponsor, con letture e musica nell'oratorio del Sepolcro. Alberto Jona e Ariella Beddini leggeranno dei passi tratti dal Paradiso di Dante; Valeria Sepe e Paolo Minetti suoneranno (contralto e violoncello) musiche di Vivaldi e Pergolesi.

Tre tranches di finanziamento hanno consentito il lungo e complesso intervento, sostenuto dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Vercelli, con circa 150.000 euro che hanno consentito il recupero dei dipinti di Gaudenzio Ferrari, delle statue di Giovanni d'Enrico, il complesso risanamento delle murature, con l'allontanamento delle fognature dei vicini servizi igienici e la creazione di un'intercapedine aerata per evitare il ristagno di acqua contro le pareti che rischierebbe di rovinare ancora i preziosi dipinti. Infine il restauro completo dell'intonaco esterno.
Gli affreschi di Gaudenzio sono fra i più misteriosi dell'artista, zeppi di citazioni di cultura centroitaliana. Gli storici dell'arte non sono ancora d'accordo sulla datazione. L'argomento ha visto impegnati in una serrata contesa Giovanni Testori e Anna Maria Brizio, illustre storica dell'arte lombarda. Il primo li datava al 1517, la seconda ai primi anni del secolo. E la disputa continua tuttora perché il ciclo è un unicum nella produzione di Gaudenzio. Anche il tema raffigurato è coperto da un alone di mistero. Si vedono sulle pareti i soldati che conducono i due ladroni, legati, al Calvario e in basso (dietro le statue) altri soldati che si giocano ai dadi la veste di Cristo, una scena tipica della Crocifissione, che non si spiega qui, dal momento che al Sacro Monte c'era già un'altra cappella ad illustrare la medesima scena sacra. A destra sfilano alcune donne affrante e un personaggio con una lunga chioma che non è chiaro se sia Giovanni o la Madonna. E per complicare ancora il puzzle gli affreschi della parete di fondo sembrano tagliati e dalla parete di destra, dipinta sempre da Gaudenzio. La chiave di volta è in posizione simmetrica e disassata.

Come sempre avviene, il restauro ha permesso di conoscere meglio la storia della cappella che ospitava in origine le statue di Cristo legato con una corda e condotto al Calvario da un gaglioffo e da un soldato. Nel terzo decennio del '600 il vescovo Volpi ne decretò lo spostamento nella cappella di Cristo condotto al Pretorio e fece commissionare il bellissimo gruppo della Pietà a Giovanni d'Enrico. Il restauro ci ha restituito i colori originari delle statue e, grazie alle generose donazioni di capelli, ha riproposto per le due figure femminili in primo piano una chioma naturale, come quella antica.
Il restauro dei dipinti e delle statue è stato realizzato da Fermo De Dominici, quello dell'intonaco esterno da Claudio Valazza di Boca.
Particolare degli affreschi di Gaudenzio Ferrari dopo il restauro
Particolare degli affreschi di Gaudenzio Ferrari dopo il restauro
Particolare della scena della Pietà di Giovanni d'Enrico dopo il restauro
Particolare della scena della Pietà di Giovanni d'Enrico dopo il restauro
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