(Varallo, 23 Feb 11) Arriva la luce nelle cappelle del Sacro Monte? L'inaugurazione di Betlemme ha segnato una novità. Al restauro del complesso la Riserva regionale ha fatto seguire l'illuminazione delle cinque cappelle, degli atri e dei corridoi, così che le scene, rese nuovamente leggibili e 'in ordine', si vedano meglio, con qualsiasi tempo, nelle giornate uggiose di novembre e anche al crepuscolo. La luce c'è, ma il visitatore ne vede solo gli effetti positivi perché l'impianto (cavi e lampade) è nascosto alla vista grazie ad uno studio accorto che ha preceduto e accompagnato l'intervento. Si accende, grazie ad una fotocellula, al passaggio dei pellegrini, e consente di vedere bene sculture e dipinti, dettagli e scena intera. La stessa cosa accade nella cappella della Pietà, in piazza della Basilica, di recente restaurata.
Ma sono in realtà parecchie le cappelle dotate di un nuovo impianto di illuminazione moderno e che non danneggia le opere d'arte esaltandone invece lo spettacolo. E' il primo tassello di un piano di valorizzazione condiviso con l'Amministrazione comunale. Nel 2010 la Riserva ha lavorato in sordina per illuminare gli interni di tutte le cappelle che sono in buono stato di conservazione, dove la luce può aiutare a leggere la scena, invece che enfatizzarne le magagne. Le altre verranno restaurate e poi man mano illuminate.
Ma, a proposito di luce, che ne è del grande progetto di illuminazione del Sacro Monte preannunciato e non ancora realizzato? L'illuminazione delle scene interne delle cappelle non è che uno stralcio del grande progetto, realizzato la scorsa estate con l'aiuto di restauratori che hanno lavorato gomito a gomito con gli elettricisti. L'impianto è completo, cappella per cappella, dai quadri di comando alle lampade interne; manca solo il collegamento al circuito generale. Tra il 2009 e il 2010 la Riserva ha anche rinnovato e messo a norma l'impianto della Basilica e dell'Oratorio del Sepolcro, d'intesa con il Rettore del Sacro Monte. Dunque l'illuminazione del Sacro Monte sembra ferma, ma non lo è: un buon terzo dell'intervento è già cosa fatta.
La storia del progetto è stata molto travagliata e gli anni trascorsi sono stati tanti. Nel dicembre del 1997 la Regione annunciava un accordo con l'Enel per illuminare cinque Sacri Monti. L'Enel avrebbe fornito il progetto e la Regione i fondi per i lavori. Si avviò la progettazione. A fine 1998-inizio 1999 il progetto per Varallo fu inviato agli enti che dovevano rilasciare l' autorizzazione. Il Sacro Monte infatti è soggetto per legge a molti vincoli: artistico, architettonico, paesaggistico, idrogeologico e quindi i progetti che lo riguardano devono ottenere diverse autorizzazioni, uguali e coincidenti, altrimenti il percorso va ricominciato daccapo. L'Istituto Centrale per il Restauro, la scuola del Ministero per i Beni Culturali che aveva allora un cantiere nella cappella della Crocifissione, scrisse, preoccupato, che i lavori previsti erano incompatibili con la buona conservazione delle cappelle. Le Soprintendenze si espressero in modo critico. Anche il settore Parchi della Regione Piemonte manifestò le sue riserve. Il progetto toccava nodi molto complicati. Ad esempio: la luce doveva fisicamente entrare in ogni cappella, con cavi, apparecchi, ponteggi, scale. Le pareti delle cappelle sono tutte dipinte, già solo trovare un punto dove aprire il foro per far passare i cavi senza far danno non era così semplice. E per illuminare l'esterno delle cappelle occorreva scavare intorno al loro perimetro, spesso poggiato sulla roccia e privo di fondazioni con il rischio di provocare vibrazioni o fessurazioni pericolose per le statue interne, come notarono anche i geologi interpellati. Vennero fornite indicazioni per un progetto che salvaguardasse cappelle e opere d'arte. Ma la confusione creata dal processo di privatizzazione dell'ENEL (in corso dal 1999), bloccò tutto. All'inizio del 2002 l'azienda revocò l'incarico ai progettisti. Ne seguì una vertenza giudiziaria fra Enel e i professionisti che ha visto interpellato anche il direttore di un Sacro Monte. L'Enel-Sole ha poi incaricato altri tecnici per l'illuminazione dei cinque Sacri Monti.
A Varallo alla fine del 2002 si arrivava finalmente al nuovo progetto, sottoposto agli enti coinvolti nel rilascio delle autorizzazioni (una decina) e da tutti felicemente approvato. Si era dunque alla vigilia dell'appalto. Emergeva però, per tutti i cinque Sacri Monti, un nuovo problema: i lavori erano coperti dal finanziamento regionale, ma chi avrebbe pagato le bollette e la manutenzione? Così la Regione, per trovare i fondi senza gravare sui Comuni proprietari dei complessi, ha pensato di organizzare e curare direttamente un appalto di concessione e gestione, unico per i cinque progetti, risparmiando così sulla quantità e recuperando i soldi per garantire la copertura dei costi di gestione e manutenzione per i primi anni. Chi era più avanti ha dovuto perciò aspettare quei Sacri Monti che erano più indietro nella progettazione e i tempi si sono rallentati. E sono trascorsi alcuni altri anni. In realtà le difficoltà reali del coordinamento e dell'appalto unificato hanno bloccato anche questa ipotesi. Nel 2006 la Regione comunicava a tutti i Sacri Monti che, per problemi regionali, il finanziamento inizialmente promesso non era più disponibile e veniva ridotto delle somme non ancora erogate agli enti. Poi è stata la volta delle leggi finanziarie nazionali che ci hanno paralizzato, costringendoci a spendere poco di più di quanto speso nel 2003. Il progetto di illuminazione non rientrava in questi limiti e non si riusciva a riavviarlo.
A Varallo si ripartì finalmente nel corso del 2008, ricominciando daccapo per adeguare il progetto ai fondi disponibili e perché le vecchie autorizzazioni erano ormai scadute. La tecnologia nel frattempo aveva fatto notevoli progressi di cui era opportuno tenere conto: gli apparecchi che oggi offre il mercato sono molto più piccoli e di minor impatto e consumano decisamente di meno. Ci si è rimessi al lavoro, con la complicata procedura autorizzativa, necessaria per legge: tre enti di tutela però hanno respinto la soluzione proposta per l'illuminazione del percorso fra le cappelle più antiche (nel bosco del Vallone dell'Inferno) che è stata quindi riformulata. A fine 2010 è pervenuta l'approvazione da parte della Soprintendenza per i Beni Architettonici per il percorso del bosco.
Ora questo travagliato iter è giunto alla soluzione. Gli ostacoli sostanziali sono finalmente superati. Rimangono poche formalità amministrative che consistono principalmente nell'acquisire l'autorizzazione finale di tutti gli enti al progetto come modificato per l'ultimo tratto del bosco e poi introdurvi le numerose prescrizioni di dettaglio chieste dagli enti nelle note di autorizzazione, a tutela del patrimonio, e sottoporlo alla Soprintendenza per i Beni Artistici che ha chiesto di rivederlo. Ancora pochi mesi e si potrà procedere all'appalto durante il quale occorrerà adottare una serie di cautele chieste dagli enti di tutela: assistenza costante di restauratori al cantiere, controllo di un esperto in materia paesistica- ambientale, assistenza di un beolista per le operazioni sui tetti e varie altre. Ma si tratta di operazioni già previste e alle quali in parte siamo avvezzi e che non rallenteranno ulteriormente i lavori. Ora non resta che marciare decisi verso il traguardo finale, finalmente vicino. Prima verrà realizzata l'illuminazione del Sacro Monte dalla rupe, poi i percorsi interni e l'allacciamento all'impianto delle cappelle (già pronto); un traguardo da conseguire velocemente, anche per non vanificare tutto quello che si è fatto sinora e quanto già predisposto dentro le cappelle. La Giunta della Riserva se lo è prefisso come primo obiettivo, in pieno accordo con il direttore.
E gli altri Sacri Monti a cui siamo stati accomunati da un percorso a dir poco travagliato? Pur con meno cappelle hanno vissuto le stesse esperienze. Due di loro sono in dirittura d'arrivo, con il progetto approvato, e l'impianto tutto ancora da realizzare (esterni, percorsi, interni delle cappelle) e altri due sono in fase di studio.
L'antica lanterna in ferro battuto sulla cappella delle Tentazioni di Cristo nel deserto, che verrà conservata
La salita verso la chiesa con il vecchio impianto di illuminazione, che verrà completamente rinnovato
La piazza dei Tribunali con il vecchio impianto di illuminazione, che verrà completamente rinnovato