(Varallo, 28 Mar 11) La navata della basilica popolata da un paio di centinaia di persone, una équipe di sacerdoti a concelebrare con don Damiano Pomi nella basilica dell'Assunta, una fiaccolata suggestiva e ben riuscita e la cappella dell'Annunciazione illuminata come non si era mai visto: questo in sintesi il bilancio delle celebrazioni notturne della festività dell'Annunciazione al Sacro Monte.
Non è un mistero per nessuno che la sera del 24 marzo la ricorrenza dell'Annunciazione si celebri al Sacro Monte con una fiaccolata che termina nella cappella dedicata a questo mistero. Ma quest'anno l'evento è stato particolarmente riuscito e partecipato, grazie anche ad una concomitanza di circostanze. La felice collaborazione tra il padre Rettore, il nuovo prevosto di Varallo, don Roberto Collarini e il parroco di Scopello, don Maurizio Poletti lo ha consacrato come festa dell'intera comunità.
Don Roberto, al suo primo anno a Varallo, ha guidato un nutrito gruppo di persone salite a piedi dalla Madonna delle Grazie, recitando il Rosario. Nel contempo altri partecipanti sono giunti alla spicciolata in macchina da Varallo e dalle parrocchie della Valle. Ed hanno riempito la chiesa per il primo appuntamento: la celebrazione della messa alle 22 e 30, condotta per la prima volta come sacerdote da don Damiano Pomi, una delle storiche 'guide' del complesso attive per la basilica, e da tanti anni prezioso sostegno del Rettore nell'animare la vita del santuario, ora viceparroco di Grignasco e insegnante di religione presso le locali scuole medie. Ha animato la messa un coro di Varallo diretto da Maria Mazzia, accompagnato dall'organo suonato da Giuseppe Radini.
Dopo la messa, alle 23 e 30, don Damiano, che a lungo ha collaborato in altro ruolo all'organizzazione di questa festa, ha condotto il corteo, insieme a don Maurizio e a don Roberto, mentre il Rettore chiudeva il gruppo. Tanti lumini accesi hanno segnato il percorso nel suo snodarsi dalla basilica alla cappella dove ci si è avvicendati alla visita, resa particolarmente suggestiva dalla nuova illuminazione predisposta dalla Riserva e di fatto inaugurata in questa occasione, grazie ad un collegamento temporaneo alla rete. Avvicinandosi alla cappella si vedeva la luce filtrare dall'occhio ovale che si apre sulla facciata. Ad illuminare l'atrio vi è infatti un apparecchio, nascosto dietro la tabella con i passi delle Scritture che è in alto sopra la grata. La lampada è direzionata verso la volta stellata. La luce è indiretta (come si addice ad un luogo di preghiera) e non sparata e fredda, ma sufficiente ad illuminare bene il vano. E poi, dietro la vetrata, un'altra lampada nascosta consente di leggere il mistero che si svolge nella cappella e i dipinti che lo accompagnano. E' un assaggio del lavoro realizzato quest'anno dalla Riserva regionale che ha predisposto l'illuminazione di numerose cappelle, anticipando i tempi del completamento del grande impianto di illuminazione finanziato dalla Regione.