(07 Lug 10) Mentre è il fase di stallo la legge che unificava i Sacri Monti piemontesi portandone la sede a Crea e la nuova Giunta regionale sta ripensando alla loro organizzazione, i Sacri Monti lavorano.
E' il Sacro Monte di Varallo il capofila della più importante iniziativa estiva, la pubblicazione del secondo numero della Rivista dei Sacri Monti che il 14 luglio (alle 11 in Basilica) vedrà la presenza a Varallo di eminenti autorità venute da fuori: l'Assessore regionale al Commercio e ai Parchi, William Casoni, il direttore regionale alla Cultura e al Turismo, Daniela Formento, il Soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte fresco di nomina, Edith Gabrielli, il Direttore dell'Ufficio Diocesano Beni Culturali, don Carlo Scaciga, il prof. Giovanni Romano, illustre storico dell'arte.
La rosa delle presenze da' il senso dell'importanza dell' evento. I relatori presenteranno una rivista che illustra a 360° l'attività dei nove complessi Unesco, sette piemontesi e due lombardi. A coordinarli, non a caso, è l'ente regionale che gestisce il Sacro Monte di Varallo, capofila naturale. Come recita il titolo, la pubblicazione ospita temi di arte, conservazione, paesaggio e spiritualità dei Sacri Monti. E i Sacri Monti ci sono proprio tutti, ciascuno con una cappella riprodotta in un album fotografico centrale e le iniziative realizzate in questi due anni e mezzo che separano dal primo numero della rivista. Ognuno con le sue peculiarità e le sue scelte. Oropa con la Borsa biennale del turismo come attività continuativa e costante, Crea con i convegni e le pubblicazioni, Orta con un nuovo studio sul restauro del parco del Sacro Monte e altre ricerche storiche e artistiche, Domodossola con diversi lavori e il lungo impegno sul fronte della ricerca sulla spiritualità rosminiana. E Varallo? Varallo elenca con piccole schede i lavori svolti, costo ed ente finanziatore (dalle statue, ai dipinti, agli intonaci, al risanamento delle murature, al giardino, ai muretti, alle infrastrutture). Lavori realizzati con l'aiuto sia della Regione che delle più sensibili fondazioni bancarie del territorio. E poi non meno impegnativa, pur in difetto di fondi, l'attività culturale e di valorizzazione. E ancora alcuni studi storici, fra cui un' interessante ricerca sulle più antiche fotografie del Sacro Monte, preziose per i restauri. Leggendola si scopre che al nostro complesso è arrivato nel 1898, in tempi precocissimi per la storia della fotografia, il premiato studio Alinari di Firenze che ha immortalato i più importanti monumenti artistici del nostro paese. Un riconoscimento di importanza anche questo. Non poteva mancare per Varallo l'ampia illustrazione dei restauri svolti, uno per uno, spiegati nelle scelte scientifiche e di metodo, come si addice ad un patrimonio di questa importanza, mentre si aspetta di vedere istituito al Sacro Monte di Varallo il Centro di Conservazione dei Sacri Monti, perché l'esperienza di Varallo giovi anche agli altri complessi.
Mercoledì 14 verrà presentata anche la nuova audio guida del Sacro Monte, realizzata per volontà della Regione con Holden Art.