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Inizio anno ricco di avvistamenti nel Golfo di Trieste

WWF Area Marina Protetta di Miramare assieme agli istituti di ricerca cittadini per una rete di monitoraggio cetacei

(Trieste, 06 Feb 13) Un primo mese dell'anno ricco di avvistamenti questo gennaio 2013. Gruppi numerosi di delfini della specie Tursiops truncatus, il comune tursiope, sono stati osservati sia lungo le coste italiane che slovene del Golfo di Trieste.
La prima segnalazione è del 5 gennaio grazie al sig. Sabele Fiorot che ha avuto la fortuna di incontrare durante un'uscita in barca in zona Trezza di San Pietro a Grado una cinquantina di delfini suddivisi in gruppi più piccoli di una decina di individui ciascuno. Dalle immagini video che sono visibili sulla pagina Facebook dell'AMP di Miramare (www.facebook.com/AMPMiramare) si notano una serie di comportamenti codificati quali il nuotare sull'onda di prua delle barche (definito in inglese bowriding) tipico soprattutto dei delfinidi, gli spettacolari salti con il corpo completamente fuori dall'acqua (definito breaching) a volte ripetuti in sequenza da più individui. Il significato di ciò non è stato ancora compreso con certezza ma pare abbia diverse spiegazioni quali corteggiamento, metodo di caccia per riunire le prede, dimostrazione di forza all'interno del gruppo o semplice divertimento.
Il giorno successivo un gruppo di tursiopi delle stesse dimensioni è stato osservato dai ricercatori dell'Associazione Morigenos, che studia i cetacei nelle acque slovene, al largo di Pirano mentre il 7 gennaio sempre in Slovenia ne sono stati fotografati una ventina in branco.
L'11 gennaio scorso, durante le uscite di monitoraggio delle acque, i ricercatori dell'ARPA FVG hanno avvistato a loro volta un gruppo di circa 20 tursiopi, 2 miglia al largo della costa tra Grado e Porto Buso. Anche in questo caso i delfini hanno giocato un po' tra le onde della prua della barca per poi ritornare a dedicarsi alla ricerca di cibo. Le foto scattate da Alberto Marchesi dell'ARPA sono state inviate immediatamente alla AMP di Miramare e, dal confronto con le foto del gruppo osservato in Slovenia, è risultato che uno degli individui potrebbe essere stato presente in entrambi gli avvistamenti.
Infine, l'ultimo giorno del mese, sempre durante un'uscita di monitoraggio dell'ARPA FVG questa volta nella zona antistante le mitilicolture della baia di Panzano, è stato osservato un individuo solitario di tursiope intento a cacciare. Grazie alla presenza di un idrofono in dotazione ai ricercatori dell'ARPA si è cercato di registrare l'eventuale emissione di suoni, purtroppo senza successo.
La presenza di cetacei in Golfo non è rara quindi. La specie più comune da osservare è sicuramente il tursiope, che ha abitudini più costiere anche se negli ultimi anni sono state osservate anche stenelle (Stenella coeruleoalba) e delfini comuni (Delphinus delphis), sono specie di ambienti più pelagici. Sono state avvistate anche balenottere comuni (Balaenoptera physalus) ben 5 volte dal 2000 ad oggi e persino una megattera (Megaptera novaeangliae) nel 2009, caso assolutamente eccezionale dato che si tratta di una specie atlantica che in Mediterraneo era stata segnalata solo una decina di volte in oltre 100 anni di osservazioni.
I pericoli principali che i cetacei si trovano ad affrontare nei nostri mari sono diversi: dal continuo aumento del traffico marittimo con possibili collisioni, soprattutto per quanto riguarda le balene che hanno un nuoto più lento e una minor rapidità nel cambiare rotta, all'aumento di rumore in mare dovuto ai motori delle imbarcazioni che possono spaventare questi animali e modificarne i comportamenti in maniera temporanea o permanente. Ma anche l'inquinamento con sostanze tossiche presenti in mare che vengono assorbite e concentrate nei tessuti di questi animali e gli attrezzi da pesca nei quali i cetacei possono rimanere impigliati morendo annegati non potendo risalire a respirare.
Il Programma Mare del WWF Italia da sempre opera attivamente per promuovere azioni in grado di proteggere i mammiferi marini e responsabilizzare gli operatori del mare, e una di queste azioni è sicuramente la conoscenza e il monitoraggio di questi animali anche nel nostro Golfo.
Tutti questi avvistamenti e i risultati seppur parziali ottenuti dal lavoro in sinergia, fanno capire come sia fondamentale la continua collaborazione transfrontaliera tra istituti di ricerca che operano per la conoscenza del Golfo di Trieste e dei suoi abitanti. E' comunque fondamentale anche l'aiuto di tutti coloro che vanno per mare… occhi aperti dunque, tutto l'anno, per esser pronti a cogliere le opportunità che la natura offre: in caso di avvistamenti di cetacei, tartarughe marine o altri "particolari" animali nel Golfo di Trieste segnalarne prontamente la presenza all'Area Marina (centralino 040/224147) o alla Capitaneria di Porto (centralino: 040/676611), dando indicazioni chiare circa il luogo e l'ora degli avvistamenti, possibilmente scattando qualche foto.
Foto di Alberto Marchesi, ARPA FVG
Foto di Alberto Marchesi, ARPA FVG
Foto di Alberto Marchesi, ARPA FVG
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