Si tratta di un percorso paesaggisticamente appagante, un "classico" per comprendere buona parte del settore nord-orientale della "Riserva Naturale della val d'Alba" con viste panoramiche anche verso le zone limitrofe. La traversata percorre, inoltre, il cuore del Sito d'Importanza Comunitaria (S.I.C.) "Çuc dal Bôr".
Dalla piazzola del parcheggio del Vuâlt (1050 m) (cfr. itinerario n. 1) si segue il sentiero che scende verso il torrente Alba (per breve tratto, segnavia CAI n.450) e poi sale sino ad incontrare la mulattiera (segnavia CAI n.428) che porta al bivacco "G. Bianchi" (1712 m). Dal Bivacco, si prosegue verso il monte Cjavâlz, salendo lungo il lato meridionale fino ad un bivio, scelta la diramazione sinistra si segue la mulattiera (segnavia CAI n.425) che porta agli alti versanti del monte rivolti ad occidente (variante per i più esperti ed allenati: è possibile salire alla cima del monte Cjavâlz - 2098 m - e ridiscendere sul versante occidentale – passaggi di I grado - re-incrociando il sentiero n. 425). Proseguendo, il sentiero è sempre evidente e segnalato ma in alcuni punti si presenta eroso. L'alto itinerario attraversa in quota i versanti meridionali del gruppo del Glèris -Russèi, passando sotto la forcella della Pecora (1827 m) e della Vacca (1791 m), sino a scendere alla forcella Forcjadice (1604 m). Seguendo in discesa il sentiero CAI n.425, si giunge al "Ricovero militare" (1312 m) ed in breve al rifugio Vuâlt.